Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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2061693 | Perspectives in Science | 2014 | 24 Pages |
A simulation game, based on a case study for Sustainable Development Education (SDE) (Kyburz-Graber et al., 2006, Kyburz-Graber et al., 2010 and Wilhelm, 2014), has been adapted and experimented to establish its capability to let the players choose one or more strategies, in the sense of Game Theory (GT) (Von Neumann and Morgenstern, 1953 and Osborne and Rubinstein, 1994), following cognitive, social and ethical processes typical of the SDE (Kyburz-Graber, 2006). Two didactical experimentations on in-training teachers of primary and secondary school have shown that: (1) players learn to select pure or mixed equilibrium strategies (ES), identifying in particular the Nash equilibrium as minimum risk ES; (2) ES are chosen according to a scientific and ethical evaluation of the case study, involving competences of SDE: using above all mobilitation competences, grounded on ethical values, players are inclined to see the game under a values-oriented vision, identifying it with the case study; using above all analysis competences, linked to their technical-scientific knowledge, players are inclined to see the game under an analysis-oriented vision, in which the game process is apart; (3) during the game, visions evolve or radicalize, in the players or the group, correlated each other by feedbacks linked to peculiar social dynamics triggered by the choice of the ES themselves. An integrated vision, values- and analysis-oriented at the same time, is necessary to achieve a stable and conscious sustainability, so that “winning the game” means to reach SDE objectives too; (4) game structure and rules, in particular the ratio between the numbers of players and pure ES, affect all the processes.RiassuntoUn gioco di ruolo ottenuto da uno studio di caso di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) (Kyburz-Graber et al., 2006, Kyburz-Graber et al., 2010 and Wilhelm, 2014) è stato adattato e sperimentato per stabilire in termini di Teoria dei Giochi (TdG) (Von Neumann and Morgenstern, 1953 and Osborne and Rubinstein, 1994) se portasse i giocatori a scegliere strategie basate su processi cognitivi, sociali e valoriali tipici dell׳ESS (Kyburz-Graber, 2006). Sperimentazioni su docenti in formazione di scuola primaria e secondaria hanno mostrato che: 1) i giocatori imparano a selezionare strategie di equilibrio (SdE) pure e miste, identificando in particolare l׳equilibrio di Nash come SdE di minimo rischio; 2) la scelta delle SdE si basa su una valutazione etica e scientifica del problema, per la quale i giocatori utilizzano competenze proprie dell׳ESS: se privilegiano quelle di mobilitazione, orientate da valori, tendono a una visione valoriale del gioco, identificato con il problema di ESS; se privilegiano quelle di analisi, legate a saperi tecnico-scientifici, tendono a una visione strategica, nella quale il gioco è un processo in sé; 3) nel gioco le due visioni evolvono o si radicalizzano, nei giocatori e nel gruppo, correlate retroattivamente da particolari dinamiche sociali innescate dalla stessa scelta delle SdE. Una sostenibilità stabile e consapevole si ottiene qualora le due visioni si integrino, condizione essenziale affinché “vincere la partita” significhi anche raggiungere obiettivi di ESS; 4) la struttura e le regole del gioco, in particolare il rapporto fra il numero dei giocatori e quello delle SdE pure, influenzano i processi osservati.