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2617362 EMC - Medicina Riabilitativa 2013 13 Pages PDF
Abstract
Il massaggiatore-cinesiterapista è spesso portato a trattare dei pazienti che presentano un eccesso di tensione dei ventri muscolari (contratture) nella sua pratica quotidiana. Egli utilizza ormai comunemente le tecniche di stiramento postisometrico tipo «contrazione-rilassamento». Ora, questa impostazione ha i suoi limiti, in particolare nella fase acuta (postoperatoria, rachialgie, ecc.). Eppure, esiste un'altra maniera, poco conosciuta in Francia, di trattare queste disfunzioni: è la strain-counterstrain (letteralmente «tensione-controtensione») che consiste nell'individuare una posizione di benessere, in genere in accorciamento della struttura, che permette il rilassamento di punti precisi induriti e dolenti chiamati tender point. L'articolo espone la storia di questo approccio, che risale agli anni ′80, così come le concezioni dei vari autori che vi si sono interessati. Il ruolo di questa tecnica di liberazione tissutale, dalle basi fisiologiche diverse e a volte contestate, si situa a monte del potenziamento muscolare nell'arsenale terapeutico. La chiave del successo risiede nella qualità del posizionamento passivo del paziente e del mantenimento in questa posizione da parte del terapista in funzione delle zone da trattare. Si tratta di una tecnica funzionale dolce, atraumatica e che presenta poche controindicazioni. Le varie posizioni di trattamento sono codificate dagli autori (con alcune variazioni), il che permette di definire delle grandi linee di gestione e di sequenze di trattamento. Degli esempi di trattamento permettono al lettore di apprendere meglio questo approccio che manca ancora, a tutt'oggi, di una validità scientifica irrefutabile.
Keywords
Related Topics
Health Sciences Medicine and Dentistry Orthopedics, Sports Medicine and Rehabilitation
Authors
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