Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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2756989 | EMC - Anestesia-Rianimazione | 2010 | 18 Pages |
Abstract
Alternativa al ricovero detto «tradizionale», che necessita di un alloggio, la chirurgia ambulatoriale permette al paziente di ritornare al domicilio il giorno stesso del ricovero dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico con una dotazione tecnica ospedaliera. La chirurgia ambulatoriale è stata oggetto dal 1992 di una regolamentazione precisa. Questa modalità di gestione è ritenuta benefica in termini di organizzazione del sistema di assistenza, di qualità delle cure e di soddisfazione dei pazienti ed è fonte di una riduzione dei costi delle cure. I criteri di selezione dei pazienti per la chirurgia ambulatoriale sono di ordine medico, psicosociale e ambientale. La maggior parte delle patologie non controindica più il trattamento ambulatoriale. Alcune devono tuttavia essere discusse a seconda della gravità della malattia e tenuto conto dei rischi potenziali associati. Sembra che l'influenza dell'età sul decorso postoperatorio sia significativa solo dopo gli 85 anni. Poiché il rischio di ricovero non previsto è, in questa popolazione, più elevato, si deve tenerne conto durante la programmazione e informarne il paziente e i suoi familiari. La premedicazione farmacologica non è sistematica in chirurgia ambulatoriale ed è riservata ai pazienti ansiosi o al bambino. La migliore delle premedicazioni consiste nel dialogo in occasione della visita di anestesia e nella qualità dell'accoglienza. Malgrado lo sviluppo dell'anestesia locoregionale, l'anestesia generale rappresenta ancora il 75% delle anestesie praticate in chirurgia ambulatoriale. La somministrazione contemporanea di anestetici locali, in infiltrazione o per blocco periferico, ha l'obiettivo di ridurre la morbilità perioperatoria e il tempo di passaggio in sala di monitoraggio postintervento (concetto del fast-tracking). Il beneficio dell'uso dei morfinici deve sempre essere meditato, tenuto conto dei loro effetti indesiderabili che possono ritardare la dimissione. Qualsiasi sedazione deve rispettare le condizioni ottimali di sicurezza e di monitoraggio. L'anestesia locoregionale, benché ancora sottoutilizzata, permette una riduzione della nausea e del vomito postoperatori e dei costi e un'analgesia postoperatoria efficace. à possibile il posizionamento di un catetere nervoso per ridurre il dolore postoperatorio. Per l'idoneità al «ritorno in strada» il punteggio più utilizzato attualmente è il PADSS o il PADSS modificato associato, nella pratica francese, alle raccomandazioni di Korttila. Il tasso di complicanze in chirurgia ambulatoriale è molto basso e i nuovi ricoveri non programmati si situano tra lo 0,26% e il 2,6%. à in ginecologia e urologia che si riscontra la più alta percentuale di ricoveri non programmati, dovuti essenzialmente ai sanguinamenti o ai dolori non gestibili al domicilio.
Keywords
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Anesthesiology and Pain Medicine
Authors
H. Massa, S. Hubert, M. Carles, M. Raucoules-Aimé,