Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
---|---|---|---|---|
3049320 | EMC - Neurologia | 2015 | 10 Pages |
Abstract
Gli adenomi ipofisari rappresentano il 15% dei tumori intracranici. Questi tumori, per la maggior parte benigni, possono essere invasivi (40-50%). Alcuni sono «aggressivi» e pongono dei problemi di recidiva locale o, anche, di malignità , con delle metastasi che definiscono il rarissimo carcinoma ipofisario (0,2%). Una nuova classificazione clinicopatologica di valore prognostico è stata recentemente proposta per aiutare il medico. Sul piano clinico e laboratoristico, gli adenomi ipofisari sono classificati secondo la loro secrezione in due sottotipi: secernente o funzionale e non secernente o non funzionale e, sul piano patologico, secondo la loro espressione ormonale, in cinque sottotipi immunocitochimici (prolattina [PRL], ormone della crescita [GH], tireostimolina [TSH], ormone adrenocorticotropo [ACTH] e ormone follicolostimolante-ormone luteinizzante [FSH-LH]). Negli ultimi anni, è stata organizzata una gestione pluridisciplinare. La chirurgia realizzata da neurochirurghi dedicati in centri di riferimento è la base del trattamento degli adenomi ipofisari. L'esperienza del chirurgo condiziona, in effetti, i risultati. Il trattamento dei prolattinomi resta medico, benché la chirurgia si discuta per i piccoli adenomi capsulati. Gli sviluppi recenti relativi alla chirurgia sono l'endoscopia e lo sviluppo della diagnostica per immagini intraoperatoria. Hanno visto la luce dei nuovi analoghi della somatostatina anti-SSR2 e SSR5. Per gli adenomi ipofisari aggressivi, gli studi dimostrano l'interesse di una chemioterapia (Temodal®) e alcune strade di ricerca per delle terapie mirate (antiangiogenici, anti-mTOR). Questo articolo riassume le novità e la gestione attuale degli adenomi ipofisari in funzione del loro sottotipo immunocitochimico.
Keywords
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Clinical Neurology
Authors
E. Jouanneau, G. Raverot, J. Trouillas, G. Brassier,