Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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3236381 | EMC - Urgenze | 2013 | 10 Pages |
Abstract
Per aumentare la sopravvivenza degli arresti cardiaci (AC), è indispensabile un miglioramento della catena di sopravvivenza. La diagnosi dell'AC si basa sull'assenza di segni vitali e richiede l'inizio immediato di compressioni toraciche al ritmo di 100/min. Esso deve essere riconosciuto il prima possibile, fin dalla chiamata telefonica al «15». La rianimazione cardiopolmonare (RCP) può, allora, essere guidata per telefono. L'alternanza compressione toracica/insufflazione è di 30:2. Se il ritmo è una fibrillazione ventricolare o una tachicardia ventricolare senza polso, la defibrillazione è realizzata con uno shock elettrico esterno unico che ha un'energia di 150-200 joule in onde bifasiche o di 360 joule in onde monofasiche. Dopo ogni shock, sono realizzati due minuti di RCP prima di qualsiasi controllo del polso o del ritmo cardiaco, tranne se il paziente presenta dei segni manifesti di risveglio. La defibrillazione automatica esterna da parte degli astanti migliora la prognosi degli AC e questa strategia deve essere rinforzata in Francia. La rianimazione medicalizzata impone l'intubazione orotracheale associata a una ventilazione in frazione di ossigeno nei gas inspirati uguale a 1. La maschera laringea è la migliore alternativa in caso di intubazione difficile. L'adrenalina, vasocostrittore di riferimento, è somministrata alla dose di 1 mg per via endovenosa, circa ogni 4 minuti, quale che sia il ritmo presente. L'amiodarone è raccomandato per le fibrillazioni ventricolari e le tachicardie ventricolari senza polso resistenti. Quando si ottiene una ripresa dell'attività cardiaca spontanea e fin dalla fase preospedaliera, ls sindrome post-AC deve essere combattuta e deve essere istituita un'ipotermia moderata.
Keywords
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Emergency Medicine
Authors
P. Carli, C. Télion, M. Nahon,