Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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3236553 | EMC - Urgenze | 2007 | 14 Pages |
Abstract
Lo stato di shock traduce una sproporzione tra i bisogni e gli apporti energetici tessutali dell'organismo. Si tratta, in altri termini, dell'incapacità del sistema cardiovascolare di garantire una perfusione tessutale normale. Clinicamente, lo stato di shock si manifesta con segni clinici e di ipoperfusione tessutale e segni biologici di anaerobiosi (acidosi lattica) associati a un'ipotensione arteriosa. Il tasso di mortalità resta del 50%. I cardini della prognosi sono la diagnosi e il trattamento nel corso delle prime sei ore. La diagnosi di uno stato di shock comprende un versante eziologico e un versante sintomatico, che devono essere percorsi parallelamente. Tenuto conto delle interrelazioni tra i meccanismi fisiopatologici, la causa di uno stato di shock non permette di prescindere dal meccanismo dell'ipotensione arteriosa. La valutazione clinica di questi meccanismi, a volte difficile, è supportata da indagini diagnostiche come l'ecocardiografia e i sistemi invasivi di monitoraggio, anche se il loro ruolo sulla sopravvivenza non è chiaramente dimostrato.
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Health Sciences
Medicine and Dentistry
Emergency Medicine
Authors
L. Muller, A. Gache, J.-Y. Lefrant, J.-E. de La Coussaye,