Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
---|---|---|---|---|
3287390 | EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale | 2012 | 8 Pages |
Abstract
La duodenopancreatectomia cefalica (DPC), un tempo indicata soprattutto per dei tumori periampollari invasivi, è attualmente considerata un intervento «pesante», talvolta eccessivo, per delle malattie benigne (pancreatite cronica) o di malignità ridotta (principalmente cistoadenoma e tumore endocrino). La DPC si caratterizza, in effetti, per una dissezione vascolare importante, una mortalità «inevitabile» dell'1-2%, anche nei centri specializzati, e dei disturbi funzionali immediati e a distanza. Una parte di questi disturbi funzionali (insufficienza esocrina, diarrea) è legata alla soppressione del duodeno e/o della continuità tra la testa del pancreas e il duodeno e alla modificazione della continuità bilio-digestiva. Questi inconvenienti della DPC hanno portato allo sviluppo di nuove tecniche di pancreatectomia che risparmiano il duodeno.
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Gastroenterology
Authors
A. (Professeur des Universités, praticien hospitalier),