Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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3287457 | EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale | 2008 | 11 Pages |
Abstract
La tecnica chirurgica nel trapianto di pancreas è sempre stata considerata come una difficoltà maggiore in grado di ridurre la percentuale di successo di questo trapianto. Le complicazioni erano e restano legate alla gestione delle secrezioni esocrine e alla derivazione venosa. La gestione della secrezioni esocrine è stata all'origine di molte modifiche tecniche a causa delle complicazioni settiche gravi osservate in occasione dei primi trapianti eseguiti negli anni Sessanta del secolo scorso da Lillehei. L'impiego del pancreas segmentario con iniezione di colla sintetica (Neoprene®) ha ridotto la gravità ma non l'incidenza delle fistole pancreatiche, anche quando questa tecnica veniva applicata al pancreas in toto. L'introduzione della ciclosporina e il miglioramento globale della presa in carico dei diabetici ha permesso, di nuovo, l'impiego del pancreas in toto, ma con derivazione vescicale a evitare l'apertura della cavità addominale e intestinale. I risultati sono quindi migliorati in modo spettacolare e il ritorno alla tecnica originale con derivazione intestinale, giudicata più fisiologica, è divenuto possibile, insieme a un altro affinamento tecnico, la derivazione venosa nel sistema portale e non in circolazione sistemica attraverso la cava inferiore. Il trapianto di pancreas inteso come «organo» non ha impedito però lo sviluppo del trapianto delle isole del Langerhans, i cui risultati restano però al di sotto delle attese nonostante i miglioramenti nelle tecniche di preparazione delle isole e l'impiego di protocolli di immunosoppressione senza cortisonici.
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Gastroenterology
Authors
G. Karam, F. Maillet, J. Rigaud, P. Glémain, B. Muller, G. Normand, L. Badet,