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3465210 EMC - AKOS - Trattato di Medicina 2007 8 Pages PDF
Abstract
L'influenza è una patologia frequente, molto contagiosa e in genere benigna, il cui patogeno è un mixovirus a RNA caratterizzato da un potenziale genetico molto evolutivo. Questa particolarità dimostra l'originalità dell'epidemiologia influenzale: gli «shifting» antigenici sono correlati alle epidemie annuali e le rotture antigeniche - che corrispondono a una modificazione completa di una delle molecole di superficie del virus (emoagglinina oppure neuraminidasi) - sono responsabili della comparsa di nuovi sottotipi virali all'origine delle grandi pandemie a volte devastanti. Questi ultimi anni hanno visto lo sviluppo di un potenziale terapeutico, sia preventivo sia curativo, che resta comunque limitato ad alcune molecole. In Francia, l'amantadina, derivato dell'adamantano possiede l'AIC [autorizzazione al collocamento sul mercato] per il trattamento dell'influenza A e per la profilassi antinfluenzale (sia stagionale sia postcontatto). Più recentemente, l'efficacia degli inibitori della neuraminidasi (zanamivir e oseltamivir) è stata dimostrata a intento terapeutico e preventivo. La comparsa tuttavia di resistenze a questi diversi antiinfluenzali deve spronare a rispettare le loro indicazioni: il ricorso agli antivirali non deve essere sistematico e non dovrebbe essere effettuata per più di 48 ore dopo la comparsa dei sintomi. La vaccinazione annuale con il vaccino in vivo inattivato fa parte integrante della strategia di lotta contro l'influenza a titolo personale e collettivo. Dal 2003, la comparsa del virus aviario tipo A H5N1, potenzialmente trasmesso all'uomo, fa temere la prospettiva di una nuova pandemia influenzale in caso di ricombinazione con un altro virus umano.
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