Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4109361 | EMC - Otorinolaringoiatria | 2015 | 7 Pages |
Abstract
Le complicanze craniche e intracraniche delle sinusiti acute sono gravate da un tasso di mortalità e di sequele non trascurabile. Esse devono essere ricercate davanti alla comparsa di ogni segno neurologico in un paziente che presenta una sinusite acuta o di una cefalea che evolve in due tempi (cefalea localizzata che migliora inizialmente prima di aggravarsi e diventare più diffusa). I seni frontali e sfenoidali sono, il più delle volte, in causa. La TC dei seni e dell'encefalo con iniezione di mezzo di contrasto è l'esame di prima intenzione; è, in alcuni casi, completata da una risonanza magnetica (RM) cerebrale. Il trattamento, aggressivo, si basa sul drenaggio del seno interessato e su una terapia antibiotica ad ampio spettro, secondariamente adattata ai prelievi batteriologici. Un gesto endonasale è, a volte, proposto, ma deve, se possibile, rimanere limitato, a causa del rischio di danno iatrogeno in un ambiente emorragico e infiammatorio. In alcune situazioni, può anche essere realizzato un drenaggio neurochirurgico di raccolte profonde. In tutti i casi, il miglioramento clinico deve essere ottenuto entro 48 ore: in caso contrario, occorre ripetere la diagnostica per immagini e discutere un gesto complementare. Le sinusiti fungine invasive, al primo posto delle quali la mucormicosi, costituiscono un'entità separata. Esse devono essere sospettate davanti ad ogni sintomo rinosinusale in un paziente immunodepresso. Il loro trattamento passa attraverso la correzione massimale dell'immunodepressione, lo sbrigliamento ripetuto dei tessuti infetti e la somministrazione di antifungini per via generale.
Keywords
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Otorhinolaryngology and Facial Plastic Surgery
Authors
B. (Chef de clinique assistant), N. (praticien hospitalier), P. (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service, chef de pôle), R. (Professeur des Universités, praticien hospitalier),