Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4109604 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale | 2014 | 15 Pages |
Abstract
L'accesso chirurgico del forame giugulare è complesso. La sua profondità e la sua vicinanza con il nervo faciale e l'arteria carotide interna sono critiche. La presenza, all'interno di questo orifizio, di nervi misti di alta importanza funzionale e di notevole fragilità complica molto il compito del chirurgo. Quella del bulbo giugulare, essenziale per il drenaggio venoso cerebrale e facilmente invaso, è al centro del rischio chirurgico. L'accesso al forame giugulare si può prendere in considerazione attraverso delle vie d'accesso otologiche, di cui la più utilizzata è la via infratemporale tipo A descritta da Ugo Fisch. Questa via ha dimostrato la sua efficacia nel corso del tempo. Il suo inconveniente principale è di sacrificare poco o molto l'udito e di richiedere una deviazione del nervo faciale. Altre vie d'accesso otologiche più rispettose della posizione del canale facciale e dell'orecchio medio sono state descritte più recentemente per la rimozione di tumori di dimensioni da piccole a medie. Tuttavia, il forame giugulare può essere controllato anche attraverso vie d'accesso puramente neurochirurgiche, rispettando la rocca, la posizione del nervo faciale e l'integrità dell'orecchio medio. Questi accessi, descritti per raggiungere il forame magno, sono in grado di portare il chirurgo a delle lesioni che dipendono dal forame giugulare. Lo scopo di questo lavoro è di fare una descrizione quanto più completa possibile di questi due tipi di accessi, precisando le rispettive indicazioni. Sono evocati i problemi posti dai diversi tumori che possono occupare questo spazio. I paragangliomi timpanogiugulari servono da base di descrizione, ma sono anche specificate le particolarità tecniche sollevate dai meningiomi e dai neurinomi.
Keywords
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Otorhinolaryngology and Facial Plastic Surgery
Authors
V. (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service), V. (Professeur des Universités, praticien hospitalier), D. (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service), J.-P. (Professeur des Universités,