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4109744 EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica 2007 10 Pages PDF
Abstract

La chirurgia della calvizie si è sviluppata negli ultimi tempi grazie alla miniaturizzazione degli innesti di capelli che consentono di ottenere dei risultati naturali. Il prelievo si effettua sempre nella regione occipitale inferiore e la cicatrice è poco rilevabile quando si rispettano le regole tecniche descritte. Dopo divisione in mini- (da tre a cinque capelli) e microinnesti (da uno e due capelli), l’introduzione si effettua grazie a delle pinze microchirurgiche in un centinaio di microincisioni. Bisogna seguire l’inclinazione e l’orientamento dei capelli in maniera molto meticolosa. La ricrescita si verifica da tre a sei mesi dopo il primo trapianto e bisogna attendere questa distanza minima per prendere in considerazione una seconda sessione seguendo gli stessi principi. In tutti i casi, si tratta di un intervento chirurgico vero e proprio con tutti gli obblighi e le regole che si impongono. L’indicazione operatoria è definita dopo un minuzioso esame del cuoio capelluto che analizza le sue diverse qualità (potere coprente, elasticità, superficie con capelli, superficie calva ecc.). Bisogna valutare la psicologia del paziente dopo diverse visite. Infine, l’aspetto evolutivo della calvizie è la guida costante delle indicazioni e del gesto chirurgico. Bisogna sempre pensare a preservare l’avvenire, impiantando tanto quanto più il soggetto è giovane. L’alopecia femminile può talvolta beneficiare delle tecniche di mini-innesti, se esiste una zona donatrice sufficientemente densa e quando il trattamento medico ha consentito una certa stabilizzazione. Altre tecniche più invasive conservano la loro indicazione: i lembi di cuoio capelluto a prelievo temporale e a peduncolo superiore consentono di ottenere rapidamente una forte densità sulla linea anteriore. Le riduzioni di tonsura hanno beneficiato dell’apporto degli estensori (P. Frechet) e consentono di ridurre le zone calve posteriori nei casi in cui esiste una buona lassità del cuoio capelluto, prevedendo eventuali correzioni sulla cicatrice mediana (innesti di capelli, tecniche dei tre lembi). Infine, l’espansione cutanea è probabilmente la tecnica che sfrutta al meglio le possibilità di copertura del cuoio capelluto, ma i vincoli sono importanti e le indicazioni sono rare.

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