Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4109763 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica | 2010 | 12 Pages |
La ricostruzione mammaria fa ora parte integrante del trattamento degli esiti del cancro al seno. L’obiettivo della ricostruzione mammaria immediata o differita è di ricreare una simmetria mammaria armoniosa, di restaurare la cute se necessario, la forma, il volume e la consistenza vicina a un seno normale. In più, è auspicabile disporre di una tecnica affidabile e riproducibile. L’utilizzazione del lembo di muscolo gran dorsale peduncolato nella forma modificata, detta «autologa» o senza protesi, consente di rispondere a questi obiettivi. La vascolarizzazione affidabile del lembo dal peduncolo toracodorsale consente il suo utilizzo in numerose indicazioni, compreso il caso di controindicazione al transverse rectus abdominal myocutaneus flap (TRAM). L’apporto del volume, assicurato dal muscolo e le sue estensioni adipose è adattato al bisogno della ricostruzione mammaria. Tale tecnica di ricostruzione autologa consente di evitare il posizionamento di una protesi che espone a delle complicazioni (di cui la più frequente è la contrattura) e dei reinterventi. In più, il lembo di gran dorsale autologo costituisce il «recipiente» ideale degli innesti di tessuto adiposo detti «lipomodellamento chirurgico» nella nostra equipe: ciò consente di ottimizzare il volume, la forma e la proiezione del seno ricostruito allo scopo di ottenere una mammella ricostruita più morbida e più naturale possibile. La tecnica presentata, in una equipe formata e allenata, presenta un eccellente rapporto rischio-beneficio nella ricostruzione mammaria e rappresenta la tecnica di scelta nella nostra equipe, quando una ricostruzione mammaria autologa è prevista o indispensabile. In questo articolo sono ugualmente trattate le complicanze possibili e i mezzi per prevenirle.