Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4109802 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica | 2008 | 12 Pages |
Lo stravaso di un chemioterapico, di una perfusione di metaboliti o di prodotti di contrasto per esame radiografico può essere all’origine di una necrosi cutanea a livello del sito raggiunto. L’interessamento tissutale dipende dalla tossicità del prodotto, andando dal semplice disagio per l’inoculazione benigna (glucosata isotonica, Ringer lattato ecc.) alla necrosi cutanea per gli antimitotici. I segni clinici, spesso a tipo dolore ed eritema locale, devono permettere la diagnosi e il trattamento precoce allo scopo di evitare o limitare l’evoluzione verso la necrosi e i possibili esiti funzionali. Una volta riconosciuta la gravità, il trattamento in urgenza del sito di stravaso con una tecnica di aspirazione-lavaggio realizza una vera «doccia» sottocutanea e consente spesso l’eliminazione della sostanza tossica e la preservazione del rivestimento cutaneo. Nei casi di necrosi installata, le tecniche classiche della chirurgia plastica quali la cicatrizzazione guidata, gli innesti e i lembi permettono il trattamento.