Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4284585 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale | 2012 | 12 Pages |
Abstract
La deglutizione è un meccanismo spontaneo e naturale che permette di convogliare il contenuto della cavità orale e/o della faringe (secrezioni e/o alimenti) dalle labbra fino allo stomaco, attraverso l'esofago. La diagnosi di disturbi gravi della deglutizione deve essere posta prendendo in considerazione le ripercussioni sull'insieme dei seguenti elementi: alimentazione, respirazione, percezione, gusto e comunicazione. Le false strade primarie e/o secondarie sono, a volte, dei veri vicoli ciechi terapeutici. L'arsenale di gestione nutrizionale (riabilitazione con lavoro posturale, modificazioni della struttura degli alimenti, sonda nasogastrica o gastrostomia, ecc.) si accompagna spesso alla sospensione dell'alimentazione orale. La tracheotomia con sonda a palloncino permette di facilitare l'igiene bronchiale, ma non garantisce una protezione totale delle vie aeree inferiori. La chirurgia palliativa dell'handicap (endoscopica e/o per via esterna) è, allora, quella più adatta a proteggere «anatomicamente» e/o a ripristinare un funzionamento idoneo per preservare al meglio il capitale respiratorio dei pazienti, al tempo stesso consentendo a volte il mantenimento di un'alimentazione orale, fonte di piacere. Queste tecniche devono essere facili da attuare per dei pazienti in condizioni generali scadenti, efficaci per separare le vie aerodigestive, non mutilanti e idealmente reversibili, nell'ipotesi di un miglioramento dei disturbi. Esse raggruppano la chirurgia detta di riabilitazione della deglutizione propulsiva faringea e la chirurgia detta di riabilitazione della deglutizione laringea protettiva delle vie respiratorie.
Keywords
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Surgery
Authors
O. (Oto-rhino-laryngologiste, chirurgien cervicofacial libéral), M. (Masseur kinésithérapeute, cadre de santé), P. (Oto-rhino-laryngologiste, chirurgien cervicofacial, praticien hospitalier),