Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4284607 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale | 2009 | 11 Pages |
Abstract
à nel trattamento dei cancri su rene unico e dei cancri bilaterali che la chirurgia conservativa ha acquisito tutto il suo valore. Essa è divenuta oggi il trattamento standard dei piccoli tumori fino a una grandezza di 4 cm, in situazione anatomica favorevole e in presenza di un rene controlaterale sano. Essa permette, in effetti, di conciliare al meglio un'exeresi soddisfacente dal punto di vista oncologico e un risparmio massimo del capitale nefronico. La tecnica chirurgica descritta di seguito è standardizzata e riproducibile. Spiegheremo in dettaglio successivamente il posizionamento, la via d'accesso, l'esposizione della lesione e la sua exeresi. I punti essenziali sono rappresentati dalla mobilizzazione completa del rene, dal momento che il clampaggio del peduncolo permette una sezione parenchimale in eccellenti condizioni di visibilità , l'exeresi tumorale con un margine di sicurezza di 2-3 mm, l'emostasi accurata della sezione e la chiusura della via escretrice se è stata aperta. Il rispetto di queste regole è la garanzia degli eccellenti risultati della chirurgia conservativa in termini di morbilità intra- e postoperatoria, così come di controllo oncologico. Nel rispetto delle buone indicazioni, una morbilità e un tasso di sopravvivenza specifica equivalenti a quelli della nefrectomia allargata devono spingere gli urologi a prendere in considerazione la chirurgia conservativa come la strategia inevitabile di gestione del cancro del rene.
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Health Sciences
Medicine and Dentistry
Surgery
Authors
J.-C. Bernhard, J.-M. Ferrière,