Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4284625 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica | 2015 | 13 Pages |
Abstract
Gli impianti protesici delle dita della mano sono dedicati alle articolazioni metacarpofalangee (MCF) e interfalangee prossimali (IFP). Gli impianti MCF sono più spesso utilizzati in pazienti con artrite reumatoide, mentre gli impianti IFP sono adatti nelle forme avanzate di artrosi primaria o nelle artrosi post-traumatiche. Il concetto biomeccanico di un impianto MCF è diverso da quello di un impianto IFP. Ad oggi, nessun impianto vincolato o a scorrimento permette di ripristinare la funzione completa di queste articolazioni. I numerosi tentativi di impianti che utilizzano materiali duri non hanno resistito nel tempo. La somma di questi fallimenti ha portato all'utilizzo di impianti flessibili in polimero di silicone che hanno il vantaggio di assicurare il più delle volte indolenza e un settore di mobilità utile. Il recupero della forza di serraggio rimane il punto debole di questi impianti. L'artroplastica MCF dedicata all'artrite reumatoide richiede una perfetta padronanza nella ricostituzione degli assi del polso e delle catene digitali con una riparazione delle strutture dei tessuti circostanti. L'intervento chirurgico deve andare di pari passo con l'apparecchiatura ortesica postoperatoria e un rigoroso protocollo di riabilitazione. L'artroplastica IFP prevede una delicata realizzazione tecnica e, a seconda della condizione dell'articolazione, deve privilegiare le vie di accesso che preservano la continuità dell'apparato estensore. Si tratta delle vie di accesso laterale e palmare preferibili all'accesso dorsale, che assicurano nella maggior parte dei casi dei settori di mobilità superiori ai 60°.
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Health Sciences
Medicine and Dentistry
Surgery
Authors
M. Merle, B. Lallemand,