Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4284675 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica | 2013 | 8 Pages |
Abstract
L'instabilità cronica è il principale problema di cui si lamentano i pazienti che riportano una distorsione della caviglia. La terapia più comune contro l'instabilità cronica rimane la rieducazione propriocettiva della caviglia, anche in caso di lassità anormale, poiché consente di migliorare il controllo neuromuscolare della caviglia ed è spesso sufficiente a far scomparire i sintomi soggettivi dell'instabilità , permettendo una ripresa delle attività sportive allo stesso livello. In caso di insuccesso della rieducazione propriocettiva, pur se ben condotta, a causa di instabilità cronica laterale della caviglia con lassità , in assenza di grave disassamento può essere proposta una riparazione chirurgica del piano legamentoso collaterale laterale, poiché ciascun episodio di instabilità espone a un maggior rischio di artrosi della tibiotarsica. Esistono numerose tecniche chirurgiche di ricostruzione del piano legamentoso laterale, che si possono suddividere in due grandi gruppi: le ricostruzioni anatomiche con sutura diretta dei fasci o rimessa in tensione capsulolegamentosa e a volte rinforzo con il retinacolo degli estensori o un lembo periosteo; le legamentoplastiche del piano legamentoso laterale, con diverse tecniche che impiegano il peroneo breve, il plantare o il peroneo terzo. Queste tecniche presentano numerose varianti per riprodurre isometricamente i diversi fasci del piano legamentoso laterale della caviglia, ma hanno l'inconveniente di ricorrere ai tendini peronei e comportano un rischio di irrigidimento doloroso dell'articolazione sottoastragalica o della tibiotarsica. Nel trattamento chirurgico delle lassità croniche laterali della caviglia sono state descritte diverse modifiche tecniche, ma nessuna si è dimostrata migliore dell'altra, né del metodo della rieducazione propriocettiva. Nella fase postoperatoria, la rieducazione precoce sembra offrire risultati migliori rispetto all'immobilizzazione, per questo sono state proposte nuove tecniche mini-invasive per limitare il più possibile l'immobilizzazione.
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Health Sciences
Medicine and Dentistry
Surgery
Authors
T. (Praticien hospitalier), Y. (Chef de clinique-assistant), P. (Professeur des Universités, praticien hospitalier),