Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4284687 | EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica | 2011 | 16 Pages |
Abstract
Le protesi totali di gomito si sono evolute negli ultimi anni per divenire più affidabili e con risultati maggiormente riproducibili. L'obiettivo di una protesi di gomito è di ritrovare una cinetica articolare vicina a quella normale, permettendo di ottenere un gomito mobile, stabile e indolore. Dopo il fallimento delle prime protesi ad articolazione rigida, sono stati sviluppati due tipi di protesi: protesi senza articolazione, a scivolamento di superficie, e protesi ad articolazione semirigida. Le prime non possiedono stabilità intrinseca all'impianto, e la loro stabilità si basa su una ricostruzione delle strutture legamentose e sul ripristino dell'equilibrio delle parti molli periarticolari. Le seconde possiedono una stabilità intrinseca all'impianto, tale che possono essere utilizzate in uno spettro di indicazioni più ampio, anche in presenza di una perdita ossea o di un'insufficienza legamentosa. Se la poliartrite reumatoide era l'indicazione preferenziale delle protesi totali di gomito, le indicazioni traumatiche così come le revisioni chirurgiche sono sempre più preponderanti. Il tipo di protesi utilizzato è in funzione del paziente, dell'eziologia, delle condizioni locali e dell'esperienza del chirurgo. Una tecnica chirurgica rigorosa e codificata, adattata alla protesi prescelta, e una conoscenza perfetta del materiale ancillare e delle differenti fasi di inserimento permettono di ottenere risultati riproducibili stabili nel tempo, limitando il tasso di complicanze.
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Health Sciences
Medicine and Dentistry
Surgery
Authors
P. Mansat, N. Bonnevialle,