Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4284870 | EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare | 2012 | 16 Pages |
Abstract
Il trapianto renale è, oggi, il trattamento privilegiato dell'insufficienza renale terminale. In Francia, come altrove, la scarsità di trapianti è notevole e l'età dei donatori e dei riceventi è in aumento. Ã, quindi, essenziale che tutti i reni potenzialmente utilizzabili possano essere trapiantati nelle migliori condizioni. Le complicanze vascolari del trapianto renale sono rare ma temibili. Le complicanze trombotiche dominano il periodo perioperatorio e la loro prognosi è negativa per la sopravvivenza del rene trapiantato. Le complicanze emorragiche sono più rare, ma associano a una minaccia sul trapianto il fatto di mettere in forse la prognosi vitale del ricevente o, anche, del donatore, nei trapianti a un donatore vivente. Le complicanze settiche, in particolare fungine, sono di prognosi molto sfavorevole. La maggior parte di queste complicanze è evitabile con una tecnica ineccepibile e una buona conoscenza delle diverse situazioni incontrate nella pratica di questo trapianto. Il loro trattamento privilegiato deve, quindi, essere preventivo. Quando si manifestano, è imperativa una gestione estremamente rapida ed è essenziale una diagnosi molto precoce. L'ecodoppler è diventato l'esame di riferimento per il follow-up postoperatorio, in quanto è esso che permette la diagnosi più precoce delle complicanze trombotiche. A distanza, la stenosi dell'arteria renale del trapianto, nonostante una riduzione significativa della sua incidenza, rimane una complicanza temibile il cui trattamento si basa, oggi, soprattutto sulle tecniche endovascolari.
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Health Sciences
Medicine and Dentistry
Surgery
Authors
P. (Professeur des Universités, praticien hospitalier), J.-M. (Praticien hospitalier universitaire), J.-N. (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service),