Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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4284886 | EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare | 2007 | 14 Pages |
Abstract
L'infezione delle protesi aortofemorali è una temibile complicanza della chirurgia di rivascolarizzazione e resta una sfida chirurgica. Fortunatamente è rara, ma la sua morbi-mortalità è estremamente pesante. La diagnosi è abitualmente facile e clinicamente evidente. Gli esami complementari permettono di completare la diagnosi, di precisare i germi in causa e di iniziare il trattamento, che associa l'antibioticoterapia e il trattamento chirurgico. Quest'ultimo comprende l'escissione della protesi e la rivascolarizzazione degli arti inferiori. Il materiale più utilizzato attualmente è l'alloprotesi arteriosa crioconservata, che offre il vantaggio di permettere una rivascolarizzazione in situ e di avere una buona resistenza all'infezione. L'altra possibilità di rivascolarizzazione consiste in una rivascolarizzazione extra-anatomica mediante by-pass axillofemorale mono- o bilaterale. I risultati attuali mostrano una superiorità della rivascolarizzazione in situ mediante allo protesi, con una diminuzione della mortalità e del tasso d'amputazione. Le altre tecniche di rivascolarizzazione vengono attualmente poco utilizzate.
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Health Sciences
Medicine and Dentistry
Surgery
Authors
M. Kitzis, J.-B. Ricco, M. Jarraya, M. Coggia, O. Goeau-Brissonniere,