Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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8617192 | EMC - Anestesia-Rianimazione | 2017 | 12 Pages |
Abstract
Gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati da profondi cambiamenti nella comprensione del dolore postchirurgico, così come in farmacologia e nell'organizzazione dell'analgesia postoperatoria. L'analgesia controllata dal paziente (patient controlled analgesia, PCA), comparsa nel 1965, non è sfuggita a una costante evoluzione e rappresenta oggi un riferimento indiscusso e uno standard assistenziale. La PCA permette di rispondere all'estrema variabilità inter- e intraindividuale del dolore e delle necessità analgesiche, limita il tempo tra l'insorgenza di dolore e l'ottenimento del sollievo e aumenta l'autonomia del paziente. Il concetto di PCA si è sviluppato su assi terapeutici molto diversi, nel dolore acuto postoperatorio, nel dolore cronico, nel dolore correlato al travaglio e, in alcuni casi, nella sedazione per gesti chirurgici o diagnostici di breve durata o per alcune terapie ambulatoriali. I criteri che definiscono una modalità ideale di PCA sarebbero un'adattabilità a tutte le esigenze di analgesia (essenzialmente ma non esclusivamente postoperatoria), utilizzando agenti farmacologici che offrano dei profili efficaci e una sicurezza ottimale, che riducano al minimo i periodi di analgesia insufficiente e facili da usare sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, generando un elevato livello di soddisfazione tra i pazienti, non ostacolando altri trattamenti (in particolare la fisioterapia) e non ostacolando la mobilità dei pazienti. Nuove opportunità per la programmazione e il controllo remoto tramite un server dedicato rappresentano i più recenti progressi per le vie invasive (endovenosa, peridurale e perineurale) in un'attualità che vede anche comparire una forma particolare di PCA per via sublinguale e ricomparire un dispositivo di PCA transdermica basato sul principio della ionoforesi.
Keywords
Related Topics
Health Sciences
Medicine and Dentistry
Anesthesiology and Pain Medicine
Authors
E. (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service), V. (Praticien hospitalier), L. (Infirmière coordinatrice), O. Bredeau, J. (Praticien hospitalier, président du CLUD), P. (Professeur des Universités, praticien hospitalier,