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8718339 EMC - Urgenze 2018 12 Pages PDF
Abstract
L'accidente vascolare cerebrale (AVC) è un problema di salute pubblica a causa della sua frequenza e del rischio di disabilità nei postumi. Una delle sfide principali della gestione è il trattamento di rivascolarizzazione nella fase acuta dell'infarto cerebrale (o AVC ischemico) e il controllo dei parametri vitali che possono cambiare la prognosi e ridurre la mortalità e il rischio di disabilità. Nella fase acuta, la gestione preospedaliera è fondamentale perché permette di identificare e di orientare il paziente in cui si sospetta un AVC in un centro in cui sono disponibili risorse mediche umane e il supporto tecnico. Il neurologo, in collaborazione con il medico urgentista e il radiologo, ha l'obiettivo di porre la diagnosi e di proporre un trattamento. Per quanto riguarda l'infarto cerebrale, i progressi sono stati spettacolari negli ultimi 20 anni. In aggiunta al trattamento con trombolisi endovenosa che ha rivoluzionato la gestione degli infarti cerebrali, la trombectomia meccanica endovascolare in caso di occlusione arteriosa prossimale ha appena dimostrato la sua efficacia. Questi nuovi dati così come l'accettazione dei pazienti in un'unità di terapia intensiva neurovascolare (UTINV) sono una vera e propria sfida organizzativa. Inoltre, vengono create delle reti di telemedicina allo scopo di ridurre le disparità geografiche e di accesso alle cure. I progressi sono stati più modesti negli AVC emorragici dove il controllo dei parametri vitali in una struttura di UTINV rimane la gestione di elezione. Infine, indipendentemente dal fatto che sia ischemico o emorragico, la prevenzione secondaria è un perno centrale della gestione dell'AVC che deve iniziare entro le prime ore.
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Health Sciences Medicine and Dentistry Emergency Medicine
Authors
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