Article ID | Journal | Published Year | Pages | File Type |
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8757733 | EMC - AKOS - Trattato di Medicina | 2018 | 10 Pages |
Abstract
Fin dai primi anni 2000, l'anestesia locoregionale vive una rivoluzione fondamentale provocata dalla localizzazione ecografica dei nervi. Questa evoluzione tecnologica ha portato a un profondo cambiamento delle pratiche, facilitato dalle modificazioni del materiale (aghi ecogeni e sonde ecografiche ad alta frequenza per i nervi superficiali). Questi cambiamenti hanno comportato un miglioramento della qualità dei blocchi e una drastica riduzione delle dosi iniettate, dei tassi di insuccesso e delle complicanze. Peraltro, gli anestetici locali potenzialmente più tossici sono stati abbandonati a beneficio di molecole più sicure, e agenti a breve durata d'azione hanno trovato un posto nel contesto della chirurgia ambulatoriale. La disponibilità di antidoti efficaci e la diffusione di protocolli chiari per la gestione degli accidenti da tossicità acuta da anestetici locali hanno contribuito a migliorare la sicurezza dell'anestesia locoregionale, in particolare nel campo dell'analgesia ostetrica. La gestione del dolore acuto postoperatorio (dal neonato al grande anziano) e l'integrazione nei protocolli terapeutici di alcune sindromi da dolore cronico hanno permesso all'anestesia locoregionale di investire in nuovi territori. Questi sviluppi hanno portato a proporre queste tecniche di anestesia o analgesia a un numero crescente di pazienti. A partire dall'analisi di questo gruppo molto numeroso di pazienti, appare che la prognosi a breve, a medio e a lungo termine dei pazienti che hanno ricevuto un'anestesia locoregionale è migliore di quella dei pazienti che ricevono un'anestesia o un'analgesia perioperatoria assicurata essenzialmente dai morfinici. Ã, quindi, opportuno proporre il più spesso possibile al paziente un'anestesia o un'analgesia locoregionale.
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Authors
P.-J. Zetlaoui,