Paziente che ha tentato il suicidio

Il suicidio, responsabile di circa 13 000 decessi in Francia ogni anno, con circa 200 000 tentativi di suicidio censiti, costituisce un problema di salute pubblica fondamentale. Il rischio di morte per suicidio è più importante negli uomini che nelle donne e nei soggetti anziani rispetto ai soggetti giovani. La presenza di una comorbilità psichiatrica o somatica aumenta il rischio di recidiva di suicidio. Più dell'80% di coloro che hanno tentato il suicidio passa per un servizio d'urgenza. Solamente un quarto di essi sarà ricoverato in un servizio di psichiatria. La gestione nel Pronto Soccorso ospedaliero di chi ha tentato il suicidio si realizza in maniera pluridisciplinare. La partecipazione di infermieri specificamente formati in psichiatria migliora la qualità della gestione. L'esame psichiatrico non deve essere realizzato troppo precocemente dopo il tentativo di suicidio. A causa dell'amnesia conseguente alle intossicazioni farmacologiche volontarie, i pazienti che hanno tentato il suicidio che non sono ricoverati in un servizio di psichiatria dovrebbero poter rimanere in Pronto Soccorso per un tempo sufficientemente lungo, per pianificare il seguito della gestione. Si ritiene che il 10% dei soggetti che hanno compiuto un tentativo di suicidio finisca per morire di suicidio nei 10 anni che seguono questo tentativo. Quando una persona ha compiuto un tentativo di suicidio si rivela, quindi, indispensabile un approccio preventivo. La problematica dei tentativi di suicidio rappresenta un paradigma di scelta per una riflessione sulla missione di prevenzione dei servizi di Pronto Soccorso.